TERAPIA DI COPPIA ISTANZE ETICHE DEL RUOLO TERAPEUTICO

Nelle relazioni di aiuto veniamo a contatto con atteggiamenti, comportamenti, credenze, che ci riferiscono i pazienti che sono il frutto di condizionamenti aspetti, tendenze e mentalità dominanti nella nostra società.

Di fronte a domande come: che senso ha la mia vita e la tua? Perché non mi dovrei suicidare? Come affronto la paura della malattia,della morte,della follia. L’essere a contatto con il disorientamento e la sofferenza emotiva dei pazienti ,la fatica emotiva legata al prendersi cura di un altro pone la condizione del terapeuta in una situazione critica, che interpella il retroterra culturale del terapeuta stesso, per questo il  terapeuta si deve interrogare in merito al suo personale sistema di valori e di principi etici .Inoltre dobbiamo tener presente che tali valori e principi etici all’interno dell’incontro non sono muti ma agiscono implicitamente nella relazione terapeutica, influenzandone il corso

ETICA personale

Secondo me, lo statuto dello psicoterapeuta che si occupa di persone, del loro mondo psicologico e delle loro relazioni deve avere come modello una “relazione  interumana di tipo umano” vale a dire nel rispetto, nella libertà e nella reciprocità. Anche il linguaggio che usa deve essere al servizio di un’autentica relazione umana.

Quale metafora guida la mia valutazione delle situazioni  e dei linguaggi usati ?

L’aggettivo    UMANO : (Adamà nella Bibbia significa terra coltivata)

Dal vocabolario umano = caratteristiche umane: benevolo,generoso,mite,gentile,affidabile,pietoso,disponibile,benefico,compassionevole,comprensivo,fraterno,altruista.

Dis-umano: cattivo ,crudele,feroce,violento,indegno,spietato,insensibile,perfido,onnipotente,svalutante,disprezzante,umiliante(hate speech: incitamento all’odio)

Declinando l’umano secondo la teoria degli stili di attaccamento è chiaro che le caratteristiche dell’essere umano corrispondono  bene  allo stile di attaccamento sicuro:che accetta la sua mancanza ad essere , a  che fare con sentimenti di tristezza per le perdite che deve subire nella vita, sviluppa empatia, è aperto alla condivisione, riconosce i suoi limiti ,è in contatto con il proprio corpo, ha capacità riflessiva, riconosce la propria vulnerabilità  e impotenza di fronte a molti avvenimenti dell’esistenza ,sente il bisogno della presenza dell’altro,è a contatto con la propria angoscia della morte.

Cosa significa rapporto umano:

..  stare assieme con gioia nel rapporto interumano

…vedere la realtà non materiale dell’uomo

..vedere la persona nella sua completezza corporea e psichica: passaggio dalla percezione parcellizzata (seno, ecc ) alla integrazione dell’intera persona.

…. Provare gioia nei rapporti umani

.… il rapporto con qualcuno che conferma la nostra presenza come realtà psichica.

..la realizzazione umana completa si realizza con il vivere una disponibilità verso gli altri senza secondi fini di vantaggi materiali o di vantaggi psicologici.

Al contrario condizioni di indifferenza, sfruttamento dell’altro, esibizionismo, anaffettività, ritiro, autismo, illusione di onnipotenza, del farcela da soli, di essere auto sufficienti, sono tutte situazioni derivanti da un fallimento parziale del rapporto interumano e dello sviluppo umano, tutto questo può essere visto come una perversione dell’istinto sessuale: l’ anaffettività verso l’altro, senza possibilità di instaurare un rapporto umano autentico.

Fattori dis-umanizzazione dei rapporti sociali:contro i legami interpersonali autentici.

Ci troviamo di fronte a individui con una identità instabile e incerta e che vivono una intimità borderline e confusa.

 “ Ecco perché, se l’oggetto di riflessione è la formazione della persona, investire sulla categoria della cura come riflessività di un pensiero costruttivo sul destino dell’umano, vuole anche dire riflettere su una dimensione regolativa che veda nella cura (capacità riflessiva) un elemento fondamentale del far-si della persona in relazione all’altro”

Effetti intra-psichici dei fattori dis umanizzanti

IL Narcisismo: il veleno della relazione

Amare è sempre amarsi attraverso l’altro: desiderare l’altro significa esporsi ad una cocente mortificazione del proprio sé, in quanto la necessità dell’altro evoca la propria insufficienza e questo per il narcisista è insopportabile e riduce a zero la sua capacità di amare. Il narcisista non conosce la fiducia nell’altro, per evitare la paura del vuoto interiore è costretto a evitare ogni relazione profonda. L’altro viene trattato come un oggetto da usare, idealizzandolo per poi svalutandolo perché si rivela sempre deludente. Per cui il soggetto narcisista si chiude nel suo guscio autistico, con un senso di onnipotenza. Il narcisismo di massa ha come obiettivo di non lasciarsi toccare dai problemi degli altri. Vi è un ripiegamento su se stessi alla ricerca della soddisfazione di piaceri sempre nuovi. L’altro viene visto come un ostacolo, un intralcio al proprio benessere, ritenendo di poter strutturare la propria identità negando la relazione con l’altro..

Il desiderio senza legge: il nuovo disagio della civiltà

Il nuovo comandamento sociale è l’imperativo al godimento, senza limiti e senza confini, senza interdizioni che viene vissuta come una limitazione della libertà personale. Le relazioni interpersonali sono messe a rischio da questa necessità di soddisfare qualsiasi desiderio, immediatamente, ritenendo la dimensione del sacrificio assolutamente inutile e del tutto insensata. L’incapacità di tollerare anche la minima frustrazione che diviene insopportabile, come diviene insopportabile attendere, e rimandare il soddisfacimento: tutto questo contribuisce a spegnere  il desiderio; la spinta al godimento porta a sintomi di disagio(perversioni,tossicomanie,bulemia,obesità,alcoolismo,anoressie,depressione,crisi di panico,ecc).L’illusione di onnipotenza condanna l’individuo a vivere nell’eccesso, nella ricerca di una  continua eccitazione, senza confini e limiti. E così si instaura l’era del vuoto, con la perdita di senso, la perdita di interesse per la cosa pubblica, l’avvento dei turbo consumatori ipersensibili ai vari movimenti della moda e della pubblicità.

Nella società delle merci l’imperativo è: comprare, usare e gettare.

Quanto viene comprato deve essere subito consumato e rimpiazzato. Si crea  il bisogno con la pubblicità, e poi mediante la strategia dell’obsolescenza programmata, si effettua una sistematica svalutazione della merce invecchiata che provoca un senso di vergogna possederla.

Tutto questo crea una mentalità che le persone stesse dopo un certo tempo sono qualche cosa da cui sbarazzarsi: le persone vengono trattate alla stregua degli oggetti. Le stesse persone vengono cercate, desiderate come oggetti, come merce: queste dominano sulle persone: l’individuo diviene sempre più un oggetto dis umanizzato. Quale è il valore della merce,  quanto mi costa ,cosa ne ricavo, mi conviene, cosa ho in cambio, ecc. anche il linguaggio utilizzato per le persone e le relazioni è un linguaggio (economico-finanziario) , dis- umanizzante.

La condizione di base comunque è che la gratificazione rimane sempre insoddisfatta, le attese sono sempre frustrate :questa è la condizione essenziale per correre ad acquistare un altro oggetto. Inoltre le cose da comprare sono infinite ed è impossibile esaurire la quantità messa a disposizione per cui non si esaurisce mai la possibilità di consumare.

Secondo me questo godimento avido, compulsivo, ripetitivo, sregolato, senza limiti, getta l’uomo in un angoscia mortale.

Sade prossimo mio

“E’ dunque fondamentale seguire i propri desideri ed essere il meno possibile addomesticabili al potere attuale della società delle merci il cui obiettivo di fondo è di istaurare l’uniformità ossessivo-compulsiva di modi di pensare, agire e di consumare.”(Castellazzi2016)

SADE per me è un filosofo molto attuale della modernità; la sua filosofia sull’uomo e sul mondo illustrata nei suoi scritti , ,da un punto di vista strettamente maschile

Comandamenti sadiani: L’IO e il suo desiderio sessuale.

L’IO è colui il quale ha la completa sovranità sull’uomo e costituisce il principio e la fine di ogni cosa. Sade persegue la disgregazione dell’uomo a partire dalla liquidazione delle norme della ragione. Con la supremazia delle ragioni dell’IO, senza alcuna limitazione, si arriva alla supremazia del desiderio e della esigenza di una perpetua necessità di trasgressione. L’infelicità nasce dalla imposizione di un limite al desiderio, mentre la felicità nasce da un comportamento senza limiti: mediante il culto dell’orgasmo, il possedere il corpo dell’altro, per il maschio  significa possedere il corpo della vergine.

Non vi sono norme da seguire: per il fatto che nessuno in terra ha l’autorità di stabilire delle norme dall’esterno. La libertà del soggetto e la sua sovranità è totale: il nuovo DIO è l’IO.

 Vi è una insubordinazione anche delle funzioni vitali e fisiologiche in assenza di un riconoscimento di una normativa della specie:

Il rapporto sessuale principe è quello per via anale. Il canale fecale  ha addirittura più valore della vagina nel rapporto sessuale, non vi è alcun rispetto della fisiologia del corpo.

La trasgressione non deve fermarsi ma una trasgressione ne genera un’altra sempre più spinta.

In Sade non c’è il termine perversione:  il soggetto con questo comportamento è  chiamato più libero, più disinibito, più alla moda, più passionale, lussurioso, che sa quali sono i veri piaceri della vita.

L’atto della sodomia è la più raffinata trasgressione delle norme per eccellenza perché abbatte le frontiere specifiche della differenza fra i sessi .La voce della coscienza che mi parla è il linguaggio delle istituzioni che mi sorvegliano, appena le sento devo immediatamente fare un’altra trasgressione per non lasciarmi influenzare. Il corpo dell’altro è mio e ne posso fare quello che voglio. Il grande nemico del desiderio è l’affetto verso l’altro, la compassione, l’empatia, tutte emozioni da respingere come condizionamenti provenienti dall’esterno che minerebbero la possibilità di un pieno godimento e la mia libertà.La felicità consiste non tanto nel godimento ma nel desiderio di spezzare i freni che si oppongono al desiderio. L’oggetto sessuale va maltrattato per renderlo presente.

La sofferenza dell’altro deve essere valutata come una necessità: come Cristo ha sofferto sulla croce per redimere il mondo così l’uomo sofferente contribuisce a redimere il mondo: il carnefice è un inviato di DIO. Per creare sofferenze che redime il mondo .Una grande fonte di felicità è vedere gli altri che soffrono, che mi fa dire IO sono più felice di loro.

La generosità, la gentilezza, il sacrificarsi, la necessità di essere riconoscenti per qualche cosa sono condizioni umilianti che vanno evitate, quando insorgono bisogna rigettarle immediatamente facendo subito qualche cosa di trasgressivo.

I DIECI COMANDAMENTI RIVISTI DAL MARCHESE DE SADE

Per una disintegrazione dell’uomo

Principi esplicitati che normalmente fanno parte delle fantasie, non agite, ma che vediamo spesse volte agite nella cronaca della vita quotidiana che determinano effetti disumanizzanti e impossibilità di avere relazioni umane.

1.Non avrai altro Dio al di fuori di te stesso (Dio sostituito con l’ IO)

2.DIO ama di più chi fa il male : solo chi ha il coraggio di fare il male viene perdonato.

3.Disonora il padre e soprattutto la madre anche fino ad ucciderli dopo averli umiliati

4.Uccidere è un fatto di natura: l’omicida è inviato da Dio oppure obbedisce alle leggi di natura : è uno strumento delle leggi di natura. Sono felice del male  che faccio e godo nel vedere l’altro soffrire: la felicità è data dalla visione della sofferenza degli altri che disprezzo profondamente. Ho diritto alla impunità, ho il diritto di vendicarmi, ho il diritto di fare il male come Dio e la natura lo fanno a me.

6.L’incesto, la sodomia e la tortura sono i mezzi più idonei per esprimere la sessualità: dal punto di vista sessuale non vi sono differenze fra maschi e femmine;  la penetrazione anale è una via di liberazione dalla dipendenza dal femminile. Ho il diritto di aspirare a sperimentare ogni forma di godimento, e tendere ad esaurire la totalità delle esperienze possibili. Coltivo il culto dell’orgasmo. Non vi è alcun differenza fra i sessi e gli organi utilizzati.

7.Il mio desiderio impera su tutto: nulla deve impedire la realizzazione del mio desiderio che coincide con la mia libertà: il godimento consiste non nell’atto ma nel non avere limiti al mio desiderio. L’altro è solo uno strumento del mio desiderio. Io ho il diritto di desiderare il proibito, di provare tutte le possibili trasgressioni.

8.Rubare è lecito: va punito chi si lascia derubare

9.La donna è sempre a mia disposizione sia volente che non. Essa è un essere senza riflessione, tendenzialmente folle, irrazionale per natura, senza equilibrio né misura, per questo va maltrattata.

10.Io ho diritto a tutti gli orgasmi possibili, in tutti i modi possibili. Appena sorgono emozioni, sentimenti, amore, compassione, preoccupazione per l’altro, senso di colpa, rimorsi devi scacciarli subito e fare subito qualche cosa di trasgressivo ,perché queste emozioni sono intimidazioni provenienti dall’altro che ti vuole limitare nell’espressione del tuo desiderio e della tua libertà.

Infine alcune riflessioni critiche sui luoghi comuni sulla coppia

Il tempo logora le novità che diventano realtà conosciute, ma non logora le esperienze significative. Si attribuisce al tempo la responsabilità di una mal gestione di una cosa delicata come una relazione di coppia. Si attribuisce al passare del tempo una responsabilità personale. Difesa verso una propria incompetenza relazionale.

La convivenza logora l’amore: la convivenza logora le bugie non la relazione: il tempo produce il crollo delle relazioni senza basi profonde, evitando il contatto con aspetti di se stessi che producono insoddisfazione, rabbia, svalutazione dell’altro.

Il tempo logora la gioventù, e la relazione: la non accettazione verso il proprio invecchiamento produce comportamenti di fuga,proiettando i propri problemi sull’altro.

La convivenza logora : le relazioni che non sono vere relazioni

La monogamia è insoddisfacente:

Le persono soffrono e si lamentano perché non sono amate ma non perché non sanno amare

I rapporto di coppia non realizza mai le aspettative: vi è l’illusione di ricevere ciò che non è ottenibile anziché fare ciò che è possibile

L’amore adulto, è una costruzione che richiede tempo e non un istinto

Prima di parlare di amore si deve parlare di rispetto,fiducia,disponibilità e libertà

L’amore non dura

La vita di coppia è sempre noiosa: non c’è limite alla gioia per la vicinanza della persona amata sia nei momenti facili che difficili,sia nella gioventù che nella vecchiaia:il tempo risulta un alleato,non una minaccia.Il tempo fa crescere la gratitudine per la benevolenza ricevuta, fa crescer l’amore per una persona sempre più conosciuta e riconosciuta nel suo valore, che rende sempre più intimo,solido e speciale il rapporto .

BIBLIOGRAFIA

D.J.WALLIN: Psicoterapia e teoria dell’Attaccamento.Il Mulino,2009

Dott. Enzo Dal Ri -Psicoterapeuta psicoanalitico corporeo

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